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XIV

ALL’AMICA OFFESA.



Fra penitenti lagrime
     Preda a rimorsi io scrivo:
     Che dir potrò? me misero!
     Io t’ho perduta e vivo?

Amor m’assiste: ei gridami:
     Scrivi, otterrai mercede.
     Ahi verrà meco inutile
     D’un tanto Dio la fede?

Leggi: peccai, non merita
     L’atroce error perdono;
     Anzi, il dirò? colpevole
     Più che non credi io sono.