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Parlin segrete, accrescono
     Le ancelle i miei timori:
     Guai se il tuo seno adornasi
     Di sconosciuti fiori.

M’è grave il dì: le tenebre
     Sul mio dolor non ponno;
     E indarno gli occhi invocano
     Il fuggitivo sonno.

Egli non ode, o il seguita
     D’ombre drappel nefando,
     E i sogni a me presentano
     Quel ch’io temea vegliando.

E un freddo orror la torbida
     Quíete infetta, e scioglie:
     Lascio le piume, e rapido
     Accorro alle tue soglie.