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Ardo: un gelato incendio
Pel vinto cor s’aggira.
Se non è questa, ahi misero!
Qual dell’Erinni è l’ira?
O gli occhi tuoi rivolgere
Soavi in giro io veda,
Fremo: tu sei colpevole
Di ricercata preda.
O i neri crin soggiacciano
A leggi estranie e nove;
Ohimè! di Leda piacquero
I neri crini a Giove.
Tremo, se ignote grazie
Ostenta il petto, e ’l viso;
A impallidir condannami
Una parola, un riso.