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Da cure oppresso, ed esule
Vivo in terren lontano;
Regna un poter contrario,
Che quel d’Amor fa vano.
Tu scrivi intanto, e all’animo
La speme sua mantieni.
Oh i cupid’occhi trovino
Scritto una volta: Vieni.
Impetuoso Eridano
Stendi la torbid’onda,
E minacciando vietami,
Se sai, l’opposta sponda.
Fanciulla accesa i talami
Offría dal Tracio lido,
E al sordo mar fidavasi
Il notator d’Abido.