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IX
ALL’AMICA LONTANA.
Così per lidi inospiti
Scherno alle Dee funeste
Alto chiedea d’Ermíone
Il disperato Oreste.
Te chiamo, e i boschi rendono
Mesti la nuda voce;
Lenti i miei giorni passano,
Vola il pensier veloce.
Tutto perì: memoria
D’esca al desío soccorre:
Ed io potei colpevole
L’addio funesto imporre?