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Il vide, amollo, e supplice
     Furtive nozze offerse:
     Fornir l’erbette il talamo,
     Un elce il ricoperse.
     
Sui gioghi Idalii crebbero
     Cento vergate piante,
     E le fortune apparvero
     Dell’indiscreto amante.
     
Ah se di gioja insolita
     È frutto un tanto errore,
     Ricusi alle mie lagrime
     Gli estremi doni Amore.
     
Vieni: te vuoti aspettano
     Da cure i dì beati:
     Te pure notti e placide,
     Madri di sogni aurati.