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Fuggiamo, o cara, involati
Dalla città fallace:
Meco ne’ boschi annidati,
Chè sol ne’ boschi è pace.
Remoto albergo spazia
Su i colli, e al ciel torreggia:
Certo invecchiò Penelope
In men superba reggia.
Là Ciparisso ad Ecate
Sacro le cime innalza:
Là densi abeti crescono
Ombre d’opposta balza.
L’arbore ond’ arse in Frigia
La Berecintia Diva
Contrasta al vento: ei mormora,
E i crin parlanti avviva.