Pagina:Amori (Savioli).djvu/27


18

Fuggiamo, o cara, involati
     Dalla città fallace:
     Meco ne’ boschi annidati,
     Chè sol ne’ boschi è pace.
     
Remoto albergo spazia
     Su i colli, e al ciel torreggia:
     Certo invecchiò Penelope
     In men superba reggia.
     
Là Ciparisso ad Ecate
     Sacro le cime innalza:
     Là densi abeti crescono
     Ombre d’opposta balza.
     
L’arbore ond’ arse in Frigia
     La Berecintia Diva
     Contrasta al vento: ei mormora,
     E i crin parlanti avviva.