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Fra padri austeri immobile
La gioventù sedea,
E sconosciuto incendio
Per gli occhi il cor bevea.
Ma d’oro, o d’arti indebite
Preda beltà non era:
Sacre alla patria, dissero:
Per lei combatti, e spera.
Grecia tremò: vittoria
De’ chiesti amor fu lieta;
Premio gli estinti ottennero
Di lagrima segreta.
Chi v’ha rapito, o secoli
Degni d’eterna lode?
Tutto svanì. Trionfano
Fasto, avarizia, e frode.