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Tal da’ superbi talami
Dell’ampia reggia Achea
Sciolta dal caro Pelope
Ippodamía sorgea.
Tal dallo speco Emonio,
Ove a Peleo soggiacque,
Madre tornò del Tessalo
L’azzurra Dea dell’acque.
Ma già tuo dolce imperio
La fida ancella invita;
Ella s’appressa, e all’opera
Stende la destra ardita.
Già dal notturno carcere
I crini aurei sprigiona,
Ed all’eburneo pettine
Gl’indocili abbandona.