Questa pagina è stata trascritta, formattata e riletta. |
122 |
Tu ch’ora ombrosa vigili
O Dea nemica al Sole,
Vedi: m’è intorno, e m’agita
La tua tremenda prole.
Essa requie a Sisifo
Ne’ regni bui cortese,
La fiamma in petto avvivami,
Che un Dio peggior v’accese.
Oh dì perduti! oh inutili
Pianti! oh desir fallaci!
Tu de’ mortali esizio,
Atroce Amor, tu piaci?
Qui morte io chiamo; ascoltami
Pietosa indarno, e move.
Tu regni, e me tua vittima
Guardi: ella fugge altrove.