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Tu ch’ora ombrosa vigili
     O Dea nemica al Sole,
     Vedi: m’è intorno, e m’agita
     La tua tremenda prole.

Essa requie a Sisifo
     Ne’ regni bui cortese,
     La fiamma in petto avvivami,
     Che un Dio peggior v’accese.

Oh dì perduti! oh inutili
     Pianti! oh desir fallaci!
     Tu de’ mortali esizio,
     Atroce Amor, tu piaci?

Qui morte io chiamo; ascoltami
     Pietosa indarno, e move.
     Tu regni, e me tua vittima
     Guardi: ella fugge altrove.