Questa pagina è stata trascritta, formattata e riletta. |
121 |
XXIV
LA DISPERAZIONE.
Empia, ad orror perpetuo
Dannata infausta valle,
Che rupi immense adombrano
Colle deserte spalle!
Quest’arse arene accolsero
Medea di rabbia insana:
Qui agl’incantati aconiti
Stese la man profana.
Il tuo mortal silenzio,
L’aere maligno e cieco,
Tutto m’è sacro, ed eccita
L’aspro dolor, che è meco.