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Pur, benchè tanto siami
     Lo sdegno tuo discaro,
     Mai non celarlo: ei piacemi
     Più d’un silenzio amaro.

Imperíosa vergine
     Al forte Ercole piacque:
     N’ebbe l’ingrato annunzio
     Deíanira, e tacque.

Quai frutti infausti uscissero
     Di gelosía secreta,
     I doni, e ’l rogo il dicano,
     Ch’arse funesto in Eta.