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Tu al scintillar di Fosforo
Uscivi intanto, o Dea,
E un raggio tuo sollecito
Sul mio dolor splendea.
Mi vide, e allo spettacolo
Impallidì la fera:
Pietate, e orror sorpresero
L’alma ostinata, altera.
Tre volte i labbri schiudere,
E cominciar le piacque;
Tre sospirò; scendeano
I pianti in copia, e tacque.
Madre de’ venti instabili,
Uffizíosa Diva,
Tanta pietà ringrazio:
La mia speranza è viva.