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Escano, e me presentino
Alla fanciulla mia:
Oggetto indarno cercano,
Che caro a lei più sia.
Seco fra sogni ell’abbiami,
Poich’altro a lei non lice;
E i sogni almen le fingano
Il nostro amor felice.
Ma deh però che fervidi
Non sian nell’opra assai;
Deh che la gioja insolita
Non la svegliasse mai.
Sovente ancor Penelope
Sognò del Greco amato,
E nel sognar destandosi
Credette averlo a lato: