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Ecco di te dolendosi
Ella al balcon s’affaccia,
Ella si strugge in lagrime,
E tende a me le braccia:
Nè la sgomenta l’impeto
Di freddo vento, o pioggia,
E sulla pietra rigida
Il nudo seno appoggia.
Taccio di me, che assedia
L’acqua più densa e greve,
E i piè mal fermi agghiacciano
Per sottoposta neve.
Apri, se a te più debole
Non renda etate il fianco,
Se avversa man non scemiti
Il crin canuto e bianco.