Dolce signore, se vostra signoria il consentisse, avrei da parteciparle qualcosa per ordine di Sua Maestà
AMLETO.
L’udrò con tutta l’attenzione possibile. Adoperate il berretto pel suo vero uso; è fatto per la testa.
OSRICO.
. Ringrazio vostra signoria, ma è molto caldo.
AMLETO.
No, credetemi, è molto freddo; il vento viene dal settentrione.
OSRICO.
E un freddo non indifferente, è vero, signore.
AMLETO.
Nondimeno, sia forse pel mio stato di salute, ma l’aria mi sembra avvampante.
OSRICO.
Brucia, signore, aria che brucia come... non posso dir come. — Ma, signore, sua maestà mi disse di significarvi che ha fatto una gran scommessa su di voi... Ecco, signore, di che si tratta.
AMLETO.
Ve ne prego, ricordatevi... (Accennandogli di mettersi il berretto.)
OSRICO.
No, in verità, fo il piacer mio. Signore, è di fresco venuto alla corte Laerte, un vero gentiluomo, credetemelo, pieno delle più amabili doti. grazioso a vedere, di eccellente compagnia, un gentiluomo, per dirla schiettamente. che potrebbe servir di bussola e di calendario a tutti gli altri; e che ha in se, quelle più eminenti qualità che si possono desiderare in un nobile.
AMLETO.
Signore, il suo merito non perde nulla nella vostra bocca: sebbene io sappia che a voler fare l’inventario di tutti i suoi pregi si confonderebbe l’aritmetica della memoria, e che si rimarrebbe sempre al di sotto delle sue virtù. Ma, per dire la pura verità, io lo reputo un famoso cavaliere; per trovare chi gli somigli é mestieri guardare nel suo specchio, e gl’imitatori suoi non sono tutt’al più che la sua ombra.
OSRICO.
Vostra Altezza gli rende molto onore.
AMLETO.
E a quale proposito, signore? Perché ravvolgiamo noi il gentiluomo nella rozza stoffa delle nostre parole?1
OSRICO.
Signore?
ORAZIO.
Non si potrebbe parlare una lingua più intelligibile? Vorrete ben farlo, signore.
AMLETO.
Perché avete nominato quel gentiluomo?
OSRICO.
Laerte?
ORAZIO.
La sua borsa è già vuota; egli ha già speso tutte le sue parole d’oro.
AMLETO.
Appunto, signore.
OSRICO.
So che non siete ignorante...
AMLETO.
Vorrei che mi credeste tale, signore; quantunque, in fede, questo di poco mi rialzerebbe. — Or bene, signore?