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atto primo. | 23 |
dite voi stessa più gelosamente, o (por ripetere la vostra povera frase) voi vi dichiarerete a tue per una pazza.
- OFELIA.
- Signore, egli mi ha parlato di amore in modo onorato.
- POLONIO.
- Sì, come vuol la moda; va, va.
- OFELIA.
- Ed ha corroborato il suo discorso, signore, invocando il Cielo.
- POLONIO.
- Reti per le beccacce. Allorchè il sangue abbrucia, so quanto è prodiga l’anima nel proferir voti; codeste vampe, figliuola, dan più luce, che calore; non prenderle per fuoco; è cosa morta fin dal nascere. Di qui innanzi, figliuola, sii più parca della tua presenza; non dare ai tuoi colloqui così basso prezzo, che basti il chiederli per ottenerli. Quanto al principe Amleto, pensa che è giovine e che può darsi più bel tempo che non convenisse a te; alle corte, Ofelia, non credere ai suoi voti, merce cariata; interpreti di desideri profani, simulano, per meglio deludere, il linguaggio della più santa sincerità. A conchiudere, e in chiari termini, io non vuo’ che d’ora innanzi tu perda più il tempo a parlare col principe Amleto. Pensaci, te lo impongo; e va per la tua via.
- OFELIA.
- Obbedirò, signore. (Escono.)
SCENA IV.
La piattaforma.
Entrano Amleto, Orazio e Marcello.
- AMLETO.
- L’aria punge aspramente. È molto freddo?1
- ORAZIO.
- La brezza è acuta e penetrante.
- AMLETO.
- Che ora è?
- ORAZIO.
- Credo non ancor mezzanotte.
- MARCELLO.
- No, è suonata.
- ORAZIO.
- Veramente? non l’intesi; allora s’appressa l’istante in cui lo spirito suol comparire. (Squillo di trombe e colpi di cannone in distanza.) Che significa ciò, signore?
- AMLETO.
- Il re passa la notte in libazioni; beve, e ad ogni tazza di vin del Reno che tracanna, i timballi e le trombe echeggiano al suo brindisi.
- ORAZIO.
- È l’uso questo?
- AMLETO.
Sì, affè, ma, secondo me, quantunque io sia nato
- ↑ Nell’edizione in quarto, queste parole «È molto freddo» sono dette in modo affermativo. Il punto interrogativo, che troviamo nel nostro testo, esprime lo stato di turbamento, in cui è già l’anima di Amleto