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18 | amleto |
e terra! Dovrò io rammentarlo? Ella pendeva da lui come se la passione crescesse sempre col cibo che l’alimentava. E nullameno, nel lasso di un mese.... Ch’io non ci pensi.... Fragilità, il tuo nome è donna!.... Un mese appena; prima che fossero logore quelle calzature colle quali aveva accompagnato il corpo del mio povero padre, tutta in lagrime come Niobe.... ella, ella stessa.... Oh cielo! un bruto, privo del soccorso della ragione, avrebbe sentito più a lungo il suo dolore.... maritata con mio zio, col fratello di mio padre, ma che somiglia tanto a mio padre come io ad Ercole.... Entro un mese; quando le sue lagrime ipocrite non avevano pur cessato di fluire da’ suoi perfidi occhi. maritata.... Oh rea foga, accorrere con tanto ardore verso un letto incestuoso; la cosa non può approdare a bene; ma spezzati, mio cuore; imperocchè io debbo frenare la lingua.
Entrano Orazio, Bernardo e Marcello.
- ORAZIO.
- Salute a Vostra Altezza.
- AMLETO.
- Godo di vedervi in buono stato, Orazio, se non erro?
- ORAZIO.
- Quello, signore, e vostro povero servo sempre.
- AMLETO.
- Mio buon amico, dite, e ricambierò questo nome con voi. Come veniste da Vittemberga, Orazio? — Marcello.
- MARCELLO.
- Mio buon signore...
- AMLETO.
- Sono lieto di vedervi; buon giorno... Ma, perchè partiste da Vittemberga?
- ORAZIO.
- La poca volontà di studiare, mio buon signore.
- AMLETO.
- Non vorrei che un vostro nemico dicesse ciò; nè vorrete far violenza al mio orecchio obbligandolo ad udire quello che narrate contro di voi: so che non siete neghittoso. Ora, qual cura vi guida in Elsinoro? Qui vi insegneremo come si gozzovigli, innanzi che partiate.
- ORAZIO.
- Signore, venni per vedere i funerali di vostro padre.
- AMLETO.
- Ti prego, non ischernirmi, tu mio compagno di studi; credo sarà stato per vedere le nozze di mia madre.
- ORAZIO.
- Affè, signore, seguirono ben dappresso.
- AMLETO.
- Economia, economia. Orazio! Le vivande raffreddate dei funerali provvidero alle mense del matrimonio. Avrei preferito di incontrare il mio nemico più abborrito in cielo, Orazio, prima che vedere un tal dì — Mio padre.... parmi di vederlo.
- ORAZIO.
- Dove, signore?
- AMLETO.
- Coll’occhio della mente, Orazio.
- ORAZIO.
- Io lo vidi una volta; era un generoso re.