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ASCESA DEL PIZZO LEGNONE
DAL SAN COLOMBANO
(lago di nord)
rmai la fama del monte Legnone, posta a cavallo delle provinole di Como e di Valtellina, non è ristretta alla sola Lombardia, e i suoi visitatori aumentano d’anno in anno. E giustamente. È difficile infatti che un monte riunisca come lui, tante attrattive; forma, ubicazione, poca difficoltà d’ascesa, panorama meraviglioso, tutto concorre a richiamare su lui l’attenzione. Con ragione di lui parlava dunque il Boniforti nel suo recente volumetto «per laghi e monti» con ragione anche la Sezione del Club Alpino di Milano, vi erigeva dal lato di sera una bella capanna poco distante dalla vetta.
Quantunque io ritengo, come scrissi nelle mie «Escursioni Alpine» che il late più facile e più breve, per compiere l’ascesa del Legnone, sia quello di mattina, cioè da Delebio, prima borgata della Valtellina dopo Colico, tuttavia sinora Milanesi e Lecchesi, prescelgono la costa di Dervio, girando il Legnoncino, cioè il lato di sera. Forse quando la ferrovia Lecco-Colico sarà compiuta (e pare lo sarà in due o tre anni) le sorti si potranno mutare.
E veramente da deplorarsi come non si sia ancora stabilito con precisione l’altezza del Legnone. Su una carta del Vallardi la trovo infatti di metri 26H, la Guida della Valtellina la fa di metri 2612, sulla Guida d’Jtalia, edita dal Muggiani, trovo che si erge per m. 2515 sul livello del lago di Como, che è a metri 205 sul livello del mare, il Boniforii a pag. 213 del suo libro già menzionato, lo fa alto metri 2834; finalmente l’astronomo Oriani, ne dà l’altezza in metri 2856. Qual’è la vera? lo non sono certo giudice competente: ritengo perù che le altezze minori furono tolte dalla Guida di Valtellina, che si basò a scarse osservazioni fatte coll’aneroide, insufficienti a dare una misura tranquillante. Per quanto mi consta infatti la Sezione del Club Alpino di Sondrio, fece una sola ascesa sul Legnone già da molti anni, ed allora ne volle trovare l’altezza, servendosi appunto dell’anaroide.
Due anni fa salì, e rimase per più di quindici giorni sulla vetta un ingegnere militare colla sua signora, a compiere rilievi. Sono certo che avrà constatato con metodi esatti le vera altezza del monte, e che la renderà presto di pubblica ragione.
Ma ritorno subilo all’oggetto del presente mio scritto. A pag. 46 del mio libro «Escur sioni Alpine» avevo menzionato che si poteva dai provetti alpinisti ascendere il Legnone anche dal lato di nord, e cioè salendo il Colombano, ultimo cucuzzolo del Legnone a circa 200 metri sotto la vetta.
Io non avevo mai compiuto tale ascensione, nè sentii mai che altri alpinisti la facessero. La eseguii invece il 2 ottobre 4884, e credo pregio dell’opera il farne conoscere i risultati.
M’erano compagni mio cognato E. C. ingegnere agronomo, che doveva trovare i confini In l’Alpe Legnone di spettanza del Comune di Delebio, e quello di Cappello, di proprietà