dre gli fece sospettare fin dalle prime un rivale. La signorìa che la bella donna va pigliando ogni dì più sul marito debole e innamorato, lo afferma a grado a grado nel suo sospetto. L’animo suo s’inasprisce. Crescendo la diffidenza, scema il rispetto, e la freddezza del padre risentito fa peggio. Allora egli parla dei suoi diritti, facendo sonare il passo irato nelle sale del palazzo non più suo, e guarda con gli occhi pieni d’odio quella donna astuta e intrigante il cui unico pensiero è la sua rovina. Egli non ne dubita più oramai. A lui sarà gettata l’elemosina di quattro case e di quattro campi perchè pieghi la fronte di vassallo dinanzi al figliuolo dell’amor senile di suo padre. E il solo che lo potrebbe proteggere, Amedeo di Savoia, lo condanna, e vuole che sacrifichi tutte le speranze della sua vita alla concordia della famiglia! Eppure, sì, quando egli è al cospetto del Conte Verde, quel viso di prode lo soggioga, quella parola nobile e ferma lo persuade: due volte, commosso da lui, egli rinunzia generosamente ai propri diritti. Ma quando torna alla casa paterna, quando rivede l’occhio azzurro e freddo di quella madre egoista, e risente la voce di quel bimbo, nato per la sua sventura e per la sua vergogna, e ha sentore del testamento che lo spoglia per sempre dell’aver suo, anche in caso di morte dell’usurpatore, l’ingiustizia allora gli risolleva l’odio nel cuore, l’ira gli risale per le arterie in ondate di fuoco e gli mette la bandiera della rivolta nel pugno. Amedeo è salpato per l’Oriente; il popolo, sciolto dal timore di lui, i vassalli