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dal bastione malicy | 399 |
mentre passano, perchè si può dare il caso, come una sera, che i primi discutano del miglior modo d’acchiappare le mosche, e quei di mezzo tacciano, e gli ultimi ragionino ad alta voce, e senz’alcun sospetto, di colui che pende, non visto, sul loro capo; e, certo, può accadere di sentirsi dire delle cose gradevoli, ma si corre anche il rischio....
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Altre volte, dopo una mezz’ora di silenzio, sento un bisbiglio di voci armoniose, e vedo a traverso ai rami degli alberi una confusione variopinta di penne, di fiori, d’ombrellini, di veli; tre o quattro famiglie affollate; delle ragazze di dieci anni, delle signorine di venti, delle signore di trenta, la scala vivente del paradiso, che vien su. E fanno un bel quadro, per alcuni minuti, tutti quei visi rosei sul fondo verde delle viti e delle acacie, e le calzine bianche fra l’erba; e un po’ più in qua, i cappellini vermigli e rosati che spiccano sull’azzurro delle montagne; e anche più vicino gli occhi celesti che scintillano sotto le ciglia nere. E a proposito, com’è il sangue di Pinerolo? Non saprei che dire. Tra il sangue di Torino e quello di Pinerolo non c’è che un’ora di strada ferrata. Arrotondate un po’ più le spalle e colorite un po’ più le guancie.... Intanto le signore son lì sotto; la fatica della salita fa ondulare i seni, l’aria dei monti agita i capelli sulle tempie, e le braccia che si alzano a rav-