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I DIFENSORI DELLE ALPI




Al Colonnello Federico Queirazza

Comandante del 2° Reggimento Alpino


Riuscii a infilarmi nell’ultimo grande palco di destra nel punto che v’entrava il signor Rogelli, spingendosi innanzi la lunga cugina inglese, la signora Penrith, venuta apposta da Torino, e non trovammo più che tre palmi di panca all’entrata, dove stava aspettando da un’ora quella beata faccia d’agronomo, che mi aveva accompagnato a Cavour. Il buon Rogelli era trionfante. Quell’idea del ministro della guerra, di radunare nella sua città natale, nell’occasione delle grandi esercitazioni estive, tutti e venti i battaglioni alpini, per celebrare il decimo anniversario della loro istituzione con una sfilata solenne davanti al Re d’Italia, era, per lui, un’idea sublime; e da quindici giorni urlava quell’aggettivo per tutti i caffè di Pinerolo, offerendo del Campiglione a quanti gli facevano coro, e dicendo roba da chiodi dei giornali che avevan gridato allo sperpero del danaro pubblico. Vi son dei capi originali dei