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la rocca di cavour | 325 |
altro bimbo d’un paio d’anni che le dormiva col capo sulle ginocchia.
Forse mentre scrivo queste parole essi son tutti in un mucchio, sfiniti dal digiuno, con gli occhi fuor del capo, pallidi come cadaveri, rotolanti da due o tre giorni l’un sull’altro nel sudiciume, e agghiacciati dal terrore del naufragio, dentro a un camerone di terza classe d’un bastimento italiano, sbatacchiato come un guscio di noce dalle onde enormi dell’Atlantico, a duemila miglia di lontananza dai due mondi.
Oh! arrivino salvi alla nuova terra, con quei due bimbi sani, povera gente, e vi siano accolti con carità, e vi trovino il pane e la pace.