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le termopili valdesi 211

store e i preti cattolici si salutano cortesemente, senza stringere amicizia, e i contadini vivono di buonissimo accordo. Qualche volta degli operai dell’una e dell’altra religione, lavorando insieme nella stessa casa o nello stesso campo, entrano in discussioni religiose, di dommatica, pigliano anche un po’ di caldana; ma non vanno mai più in là. Quando un Valdese muore, i cattolici vanno ad accompagnarlo al camposanto; quando muore un cattolico, lo accompagnano i Valdesi. Non c’è più ombra nè d’odio nè di antipatia.



Andavamo avanti, sempre in mezzo ai castagni, all’ombra, dentro a un verde vivissimo, sparso di piccole macchie di sole, simili a strisce e a mucchi di scudi d’oro, che ci rammentavano i bei boschetti freschi del Calderini. Di tanto in tanto vedevamo spuntare fra gli alberi una casetta rustica, con due finestre e una porticina; erano le scuole, che si aprono nell’inverno. Il pastore ci indicò, in un luogo ombroso, amenissimo, che pareva un angolo di parco, un piccolo spazio rotondo di terra battuta, alquanto rialzato sul piano erboso, con un grosso tronco piantato nel mezzo. Era la sala da ballo della “balda gioventù del loco.„ In certi giorni di festa, la sera, vi si radunano i giovani e le ragazze; i suonatori siedono sulle pietre e sull’erba; due lanterne appese al tronco rischiarano le coppie, e al ser-