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la ginevra italiana 161

pagna. Poichè gliel’avevan conciata bene, tra assediati ed assedianti, a giudicarne da un disegno di quel tempo, fatto sul luogo dal Caracca, e inciso dal Fornaseri, a Turino. È un curioso quadro che rappresenta mirabilmente il castello, i bastioni di Bricherasio e tutta la campagna circostante, nel trentasettesimo giorno dell’assedio, e nel momento dell’ultimo assalto. Gli assediati son sulle mura; grandi masse di cavalleria spagnuola e piemontese ondeggiano tutt’intorno, lungo gli accampamenti e le trincee; tutte le batterie, dai lunghi cannoni, lampeggiano; le baracche dei vivandieri, una piccola città, posta sulla riva del Chiamona, fumano per apparecchiare il pasto della vittoria; in ogni parte del campo caracollano e galoppano uffiziali e carabinieri; tutto s’agita, freme, ribolle, s’avanza; già due colonne di spagnuoli e una di piemontesi e di borgognoni hanno assalito la cinta in tre punti, hanno superato il fosso, hanno invase le breccie; una è già dentro le mura; i difensori resistono ancora, ma vacillano; le grida di Viva el Rey e Viva il duca arrivano all’orecchio dei cittadini tremanti nelle loro case; altri pochi minuti e i tre torrenti umani, infranta l’ultima resistenza, irromperanno nelle strade strepitando e urlando: — La ciudad es nuestra! I souma sì! Abajo las armas! Viva Bricheras! Döerve le porte! e convergeranno tumultuariamente verso la piazza.... Nella quale troveranno la bella statua del generale Brignone, il bravo soldato di Palestro, che è ritto là in mezzo al suo caro paese nativo, in quell’at-

De Amicis. Alle Porte d'Italia. 11