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tino. Uno, che pareva un ecclesiastico, leggeva un piccolissimo giornale religioso, che si stampa a Pinerolo, intitolato Le Témoin. La sola persona a cui avrei potuto rivolger la parola era una signora sui quarant’anni, seduta davanti a me, vestita di nero, pallidissima, con un bimbo sulle ginocchia; una bella donna che pareva afflitta da una sventura recente, e guardava le montagne; ma con un aspetto che rivelava un animo così profondamente addolorato, e così forte, nello stesso tempo, contro il dolore presente, e così coraggiosamente risoluto ad affrontare i dolori avvenire, che la riverenza mi ricacciava indietro tutte le interrogazioni, anche le più gentili, che mi venivano alle labbra. Stavo non di meno per rivolgerle una domanda sul suo bambino, con quella timidezza con cui si dirige la parola a uno straniero in un paese straniero, quando il fischio della macchina a vapore annunciò che eravamo arrivati a Bricherasio....



È un bel modellino di piccola città campagnuola, che fa i conti delle sue rendite, beatamente, ai piedi d’una collinetta da giardino, coronata d’una chiesetta candida, in mezzo a una benedizione di frutteti e di vigneti, tutti bianchi d’ombrellifere, che metton fame e sete a guardarli. — Gran bella cosa la proprietà agricola! — avrebbe esclamato il Prudhomme, affacciandosi al finestrino.... — migliore forse