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2 alle porte d'italia

La città mi piace infinitamente. Vista dall’alto, posta com’è all’imboccatura di due bellissime valli, ai piedi delle Alpi Cozie, davanti a una pianura vastissima, seminata di centinaia di villaggi, che paiono isole bianche in un mare verde e immobile, è la città più bella del Piemonte. Il mio povero padre soleva dire che qui, per imparar la storia di Casa Savoia, basta leggerla una volta sul tetto: guardando intorno, si possono seguire le mosse degli eserciti e le vicende delle guerre come sopra una carta geografica sterminata. Ma questo è più strano: che vi si può studiare con eguale vantaggio il Nuovo Testamento, poichè v’ha una rassomiglianza singolarissima di giacitura e di dintorni tra Pinerolo e Gerusalemme. Come la città santa, questa è fabbricata in parte sopra un’altura, e scende allargandosi al piano: il colle di San Maurizio è il Sion, l’altura della cittadella è il Golgota, il monte di Santa Brigida, monte Moria; e, non solo per sito, ma per forma, la valle del Lemina rappresenta la valle di Giosafat; ed anche Pinerolo ha dalla parte di levante un monte Oliveto, e il torrente Chisone può raffigurare il Giordano. Che te ne pare? Avrei ragione di star qui volentieri, non foss’altro che per studiare la storia patria e la storia sacra.



Ma lasciamo gli scherzi. Risponderò alle tue domande, minutamente, come desideri. Pur troppo, non ho cose molto liete da dirti. Tolto