sentimento un po’ più vivo che una benevolenza cortese? Qualche volta, ripensandoci, le pareva sì d’aver visto in certi momenti nel suo sguardo, d’aver sentito nella sua voce non so che d’insolito, un lampo, un tremito sfuggevole, come l’espressione involontaria e istantanea d’un sentimento d’amore. Ma come a fissare intensamente con lo sguardo i caratteri minuscoli d’una scrittura, si finisce con non veder più che il bianco della carta, così, mettendosi a meditare profondamente su quei piccolissimi segni, essa finiva con non trovarci più alcun valore, e con credere fermamente d’essersi ingannata. Ah! come avrebbe saputo amarlo, consolarlo, entrargli nell’anima, legare una per una alle fibre del proprio cuore tutte le fibre del suo! La ragione le si offuscava a pensare a una gioia, all’ebbrezza di essere amata, serrata contro quel giustacuore di seta, chiamata per nome nell’orecchio da quella voce profonda e morbida, carezzata da quella bella mano atletica di gentiluomo intemerato e di soldato valoroso. Ah! una così grande felicità non poteva essere per lei, lo capiva bene! Ed egli partiva, solo e malinconico, per un paese lontano, per ritornare alla casa abbandonata e triste, dove non c’era più sua madre a dargli il bentornato e a baciargli la fronte. Non sarebbe però stato solo lungo tempo. Non era un uomo da poter consumare la vita senza affetti. Una donna, cento donne l’avrebbero amato, adorato.... Ma non n’avrebbe amata che una sola, lui, Benavides, così nobile e così austero! E fissandosi in questo pensiero a mal-