Pagina:Alla-memoria-di-Pio-7.-Pontefice-Massimo-tributo-di-Quirico-Viviani.djvu/7


7

caritatevole, il più casto fra gli uomini. Ah! sì, tutti te predicano, o Pio, angelico nei costumi, umile nello spirito, caritatevole nel tuo cuore. Dai raggi della bellezza tu non torcesti mai bruscamente lo sguardo; tu sorridesti con celeste sorriso sulla più bella fattura del creatore, encomiasti coloro cui l’arte insegnò a ritrarne le gentili sembianze; ma chi può dire che la vergine tua anima sia stata mai appannata da un men che da un men che puro pensiero? Veniano in folla al tuo cospetto le romane matrone, veniano dalla Senna, dal Tamigi e da ogni parte di mondo le figliuole di Eva, e sì bella e sì veneranda era la castità del tuo volto, che state pur fossero Veneri e Maddalene, cadute sarebbono ginocchioni a tuoi santi piedi, ed unti li avrebbero colle loro lagrime, e col velo della chioma asciugati. Così tu a tutti i miseri cui fralezza, effetto della prima colpa, ha fatto infermi, e per se stessi incapaci di resistere alle attrattive del piacere, alzasti la mano di grazia e il debito rimettesti, purchè nel cuor loro riaccesa si fosse la fiamma di amor divino. Per tal modo Pio VII insegnò coll’esempio, che non le veementi declamazioni,