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re il sepolcro. Me fortunato! se potrò da esso lui inspirazione impetrare che mi ajuti a dir ciò che io sento, ed a fare altrui vivamente sentir ciò che io dico.

Tocca alla storia il registrare esattamente nelle sue carte la serie delle azioni gloriose di Pio VII; perlochè lasciando io a quella ciò che è di suo dritto, mi contenterò di cominciare a ragionar da quell’epoca in cui Pio, divenuto padre comune dei fedeli credenti, mostrossi loro nei sopraddetti aspetti di uomo, di principe, di pontefice; quindi dirò com’egli abbia adempiuti questi tre grandi ufizj per cui la Providenza lo staccò dal suo seno, e mandollo quasi novello confortator de’ mortali ne’ giorni d’ira, che annunziar parean prossima l’ora da David e dalla sibilla profetizzata, in cui il secolo dovesse sciogliersi in faville ed in polvere. Uomo dunque noi vogliamo considerarlo e quando la fronte cingea del triregno e quando in mano stringeva lo scettro; perchè là dimostrò, che nullo ei sentiva fumo di vanità per primazia pontificia, nè pungolo d’ambizione per altezza di principato. Finchè l’uomo vive confuso colla moltitudine degli altri uomini, o porti egli il