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insanguinati fogli della storia, in cui sono delineati i disastri che accompagnarono una delle epoche più straordinarie, che siano notate nelle tavole degli scorsi secoli: il mio animo per raccapriccio rifugge, e la penna abborre qualunque siasi memoria di que’ fatti, che bruttarono la civiltà dell’umano consorzio nel secolo della filosofia e delle lettere. Io non veggo che un guerriero assiso su quelle immense ruine temperarne alquanto l’orrore colla luce che sgorga dalle sue armi; ma impotente lo miro a restituire lo sconvolto ordine delle cose, se non gli presta ajuto la veneranda autorità del romano pontefice. Ed ecco la sua mente di grazia divina raggiante discernere quella quasi invisibile linea, che stabilisce il confine fra Dio e Cesare, e segnarsi uno de’ più celebri trattati che vantar possano gli annali ecclesiastici; il Concordato del 1801. A quel punto vide la Francia levarsi la nera gramaglia che da parecchi anni coprivala, schiudersi in un giorno solo i sacri templi, rialzarsi gli altari, risuonare i sacri bronzi, per quella stessa forza che ogni cosa aveva distrutto, sacerdoti offrir in rendimento