Pagina:Alla-memoria-di-Pio-7.-Pontefice-Massimo-tributo-di-Quirico-Viviani.djvu/20

20

ra, forte e felice; sicchè se primo dovere del principe è la giustizia, la sua più benedetta virtù è la clemenza. Laonde Pio al santissimo fine della tranquillità dello stato mirando, volle fermi tener quei ministri che l’arte conoscessero di unire il passato al presente, e trar sapessero profitto da tuttociò che di buono ha la filosofia de’ nostri tempi nelle istituzioni civili intromesso. Quindi fu irremovibile nel mantener quelle leggi, che assicuravano i pubblici acquisti fatti dai cittadini sotto le altre dominazioni, riprovò chi parere contrario manifestava, e tuonò contro chi per eccessivo zelo turbava la quiete delle coscienze, lasciando così libero il campo alla pietà dei fedeli di esercitarsi, donando spontaneamente a quei sacri istituti ch’erano rimasti privi dell’antica dote. E come alta accortezza dimostrarono i suoi ministri nell’interno reggimento del principato, parimente avveduto consiglio appalesarono nei trattati cogli altri principi, e tali seppero intavolare proposizioni che fin le provincie, per le vicissitudini anteriori dal regno divise, a Pio papa da chi ultimamente le occupava colle armi furono ma-