di buoni ministri, e perciò da questa scelta ebbe cominciamento il governo del suo per sempre memorabile principato. Fintantochè la destrezza de’ suoi sagaci negoziatori potè aver di che concedere alle pretensioni di un conquistator potentissimo, non volle prudenza che si lasciasse nascere occasione di romper guerra; ma quando l’ambizione non conobbe più limiti, e tutto si volle senza nulla lasciare, allora Pio principe si mostrò degno di portar la corona della quale Dio gli avea cinta la fronte. Che far poteano pochi soldati, non ben anco nell’arte della milizia istruiti, contro le agguerrite legioni di quello che conquistata tenea con forte dominio sì gran parte d’Europa? Ma sfumino pure i guerrieri destinati a difendere la città, solo per tutti resiste il re. Incatenato al carro imperiale, condotto in terra straniera, nel fondo della prigione in cui giace rinchiuso egli salverà Roma e l’imperio. Dicasi pur da coloro che alla luce della verità vogliono chiudere gli occhi, che l’amor del regno non dovea portar tant’oltre il Pontefice. Rispondo io, che un giusto e saggio rettore della repubblica può tutto sagrificar sulla terra,