Questa pagina è stata trascritta, formattata e riletta. |
Simone Aliprandi - Apriti standard! | www.standardaperti.it - www.aliprandi.org | -71 |
hanno deciso di rendere pubblica la specifica dei propri formati.»1 |
Emerge lampante il richiamo a due grandi tematiche che permeano tutta la teoria giuridico-economica relativa allo sviluppo tecnologico: quella dell’interoperabilità e quella direttamente connessa dell’utilizzo di standard condivisi a livello internazionale. Dunque l’uso e la diffusione di formati standard aperti diventa a tutti gli effetti uno degli obbiettivi principali di tutti i movimenti culturali attivi nell’ambito dell’informatica libera.
Evitando la tentazione di lasciarsi ingabbiare in posizioni meramente ideologiche, i teorici dell’informatica libera puntano i riflettori su un semplice calcolo di vantaggi e svantaggi nella scelta fra formati proprietari e formati aperti. Il progetto Openformats ha impostato un efficace confronto fra i due modelli, elaborando otto argomentazioni di fondo per mettere a fuoco la preferibilità dell’adozione dei formati aperti.
Da un lato sono state puntualizzate quattro ragioni per evitare di scambiare file in formati proprietari; la prima di natura pratica, la seconda e la terza di natura tecnico-informatica, la quarta di natura socio-economica:
- correre il rischio che il destinatario non possa leggere il file;
- correre il rischio di diffondere informazioni confidenziali;
- contribuire alla diffusione di virus ed esporsi al rischio di contaminazione;
- rinforzare i monopoli di fatto nel campo dell’informatica.
Successivamente sono state puntualizzate quattro ragioni che invece incentivano l’adozione di formati aperti come scelta prioritaria:
- assicurare l’accessibilità e la perennità dei dati;
- garantire una trasparenza perfetta al livello del contenuto dei dati scambiati;
- limitare la diffusione dei virus;
- promuovere la diversità e l’interoperabilità nel campo dell’informatica.
Anche l’indagine conoscitiva sull’open source compiuta dalla Commissione Meo nel 2003 (uno dei documenti più importanti in Italia su
- ↑ www.openformats.org/it1