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38- Simone Aliprandi - Apriti standard! www.standardaperti.it - www.aliprandi.org


Salvo rare eccezioni (come avremo modo di verificare), i principali enti di standardizzazione considerano la documentazione da essi realizzata come materiale a tutti gli effetti coperto dalle tutele di diritto industriale (copyright e segreto). Ciò comporta che normalmente gli enti di standardizzazione non diffondono la loro documentazione liberamente (tranne in alcuni particolari casi, che vedremo nei prossimi capitoli) e, per accedervi, gli operatori interessati devono versare una royalty e acquisire i necessari permessi.

Si legga a titolo esemplificativo quanto emerge dal sito di UNI in materia di condizioni di accesso e utilizzo ai propri standard:

«Il cliente riconosce che: i prodotti sono di proprietà di UNI in quanto titolare del copyright - così come indicato all’interno dei prodotti - e che tali diritti sono tutelati dalle leggi nazionali e dai trattati internazionali sulla tutela del copyright; tutti i diritti, titoli e interessi nei e sui prodotti sono e saranno di UNI, compresi i diritti di proprietà intellettuale.» 1

Da ciò deriva appunto che l’ente di standardizzazione, vantando tali diritti di privativa, può regolamentare l’accesso e l’uso (e indirettamente anche l’implementazione) da parte dei soggetti interessati (nel testo, “il cliente”).2

Tuttavia è importante chiarire che queste considerazioni attengono più che altro alla fase dell’accesso alla documentazione relativa allo standard e non alla fase (logicamente successiva) dell’implementazione dello standard stesso. Infatti, oltre alle tutele giuridiche per l’accesso alla documentazione di cui si è accennato, possono sussistere dei diritti di proprietà industriale (tendenzialmente dei brevetti) sulle soluzioni tecniche contenute e descritte nello standard. Di conseguenza, chi ha legittimamente acquisito tale documentazione può trovarsi comunque nell’impossibilità di adottare e implementare lo standard, se non dietro pagamento di un’ulteriore royalty ai titolari dei brevetti in esso contenuti.3

Si tratta di una distinzione davvero fondamentale per comprendere le problematiche giuridiche relative all’attività di normazione e di sviluppo

  1. http://webstore.uni.com/unistore/public/conditions.
  2. A titolo di completezza è importante segnalare un interessante orientamento giurisprudenziale secondo cui alla documentazione prodotta dagli enti di normazione di matrice pubblica/governativa sia da applicare il disposto dell’articolo 5 della legge 633/1941, che esclude dalla tutela di diritto d’autore i testi degli atti ufficiali dello stato e delle pubbliche amministrazioni. Si legga a tal proposito la sentenza del caso Centro elettronico it. vs Soc. Hoepli ed., Corte appello Milano, 3 marzo 1995 (in Giust. civ. 1996, I, 203).
  3. Come vedremo, alcuni autori stigmatizzano questo comportamento indicandolo come una minaccia a tutto il sistema della standardizzazione. Si veda a titolo di esempio la pregnante ricostruzione fatta da Carlo Piana a proposito del caso Rambus: www.piana.eu/rambus_ce.