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4. Neutralità tecnologica

Per inquadrare con chiarezza questo concetto davvero centrale per tutta la nostra analisi, è opportuno fare idealmente un passo indietro, rispolverare la Open Source Definition (d’ora in poi OSD) di cui si è fatto cenno poco sopra e mettere a fuoco il contenuto di alcune sue parti specifiche.

La OSD dedica infatti un apposito punto alla neutralità: il punto 10, intitolato “Neutralità rispetto alle tecnologie” ed inserito nel testo ufficiale del documento successivamente rispetto agli altri nove. In esso si legge laconicamente:

«La licenza non deve contenere clausole che dipendano o si basino su particolari tecnologie o tipi di interfacce.»

Questo punto va in un certo senso ad ampliare e completare quanto indicato nei punti 5 e 6 della OSD, rispettivamente riferiti al divieto di discriminazione contro persone o gruppi e al divieto di discriminazione per campo di applicazione. Esso non è sempre stato di pacifica interpretazione e ha suscitato nella comunità un interessante dibattito.1

Inoltre, da qualche anno a questa parte, nei dibattiti legati al tema delle libertà digitali, si sente sempre più parlare di neutralità della rete (net neutrality), ossia di un principio cardine relativo all’architettura delle reti telematiche. In base a questo principio le reti (Internet e le altre reti telematiche) devono funzionare in modo neutrale rispetto al tipo di

  1. Si legga a tal proposito la ricostruzione compiuta dallo stesso Bruce Perens in Di Bona C., Ockman S., Stone M. (a cura di), Open Sources. Voci dalla rivoluzione Open Source, Apogeo, Milano, 1999; accessibile anche on-line dal sito www.copyleft-italia.it/pubblicazioni.