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Et die io Tono almondo aperte proue Parmenide MelliÌTo et Briuo et molti liquali andauafi et fiori Fapeuan doue SiFe Sabellio et Arno et quelli ftolti ebe furon come Fpade ale Fcritture inrender torti lidi ritti uolti Ne fian legenti ancor troppo ficure agiudicar Ci come quei ebe ftima lebiade incampo pria ebe fìen mature Cbio ueduto tuttol ucrno prima ilprun moRrarfi rigido et feroce et poTcia portar lerofe in fu lacima Et legno uidi già dritto et ueloce correr lomar per tutto fuo cammino perire alfine allentrar della foce Non creda donna Berta et fer Martino perueder ufi furarealtro ofFerere uederli dentro alconfiglio diuifìo Che quel può Furgere et quel può cader« C A NT O • X1111 • Nclqual ralamofic folue alcuna coFa Et monta Fi nelaftella di Oiarte Et qui comincia iaquita £te : •
- • alcentro
DAlcètro alcercbio et Fidalcercbio muouefi laequa innun ritodo uafo Fecondo ebe pcoffa Fuori odentro Nela mia mente Fe Fubito caTo quefto cbio dico Ficome Fi tacque la glorio Fa uita di Tbomafo