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Sio era Ibi dime quel che creafti nouellamente amor chel ciel gouerni tulfai che coltuo lume mileuafti Quando larota chetu fempiterni defiderato ad fé mi fece attefo coni arota che temperi et difeerni Paruemi tanto allor delcielo accefo delafiamma delfol che pioggia o fiume laco nonfece alcun tanto diftefo Lanouita del fono elgrande lume dilor cagion macererò un difio mai nonfentito dicotanto acume Ondella cheuedea me ficomio adacquetarmi lanimo conmoffo pria chio adomandar labocca aprio Et comincio tu (letto tifai grotto colfalfó imaginar fi che non uedi ciò che uedrefli felaueiTi feoffo Tu nonfei interra ficome tu credi ma folgore fuggendo il primo fito noncor fe come tu cadetto redi Sio fui delprimo dubbio difucftito perle forrife parolette breui dentro adun nuouo più fu inretito Et ditti già contento requieui digrande amiration maora ammiro comio trafeenda quefli corpi lieui Ondella appretto dun pio foTpiro liocchi drizzo uerme couquel fembiante ebemadre fa foura figluol deliro