Questa pagina è ancora da trascrivere o è incompleta. |
Io che due uofte auea uifto forgiato inéominciai o anime ficure dauer quando cbeifia dipace flato Non fon rimafe acerbe ne mature lemembra mie dila mafon qui meco colfague fuo et conle fue giunture Quinci fu uo per non effer più cieco donna e dii opra ebenaquifta gratia per cbel mortai per uofiro mondo reco /Via Tela uoflra maggior uoglia fatia toflo diuegna fi cbel ciel ualberghi che pien damore et più ampio fi patio Dite mi accio che anebor carte neuergbi chi fiete uoi et cbie quella turbai che fene ua diretro auoflri terghi r* Non altrimenti flupido fi turba lomontanaro et rimirando ammuta quando rozzo et faluatico in Te inurba Che ciafcun ombra fece infua paruta ma poi che furon diflupore fcarcbs loqual nelialti cuor torto fimuta Beato te che delenoflre marche ricomincio colei che pria minchiefe permorir meglio fperienza imbarche Lagente che non uien connoi oifefe dicio perche già cefare triumfando regina contra fe chiamar fintefe Pero fe parton foddoma gridando rimprouerando afe cornai udito . L et aiutàn alarfura uergognando