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Nonanno molto àuolger quelle ruote et drizzo lioccbi alciel che te fia chiaro ciò chclmio dir più dichiarar nonpuote Tu tirimani ornai cbel tempo e caro inquefto regno fi chio perdo troppo uenendo teco fiapparo apparo Qual elee alcuna uolta digaloppo locbaualier difebiera che cbaualcbi et ua perFarfi bonor delprimo intoppo Tal fiparti danoi comaggior ualcbi et io rimati inuia coneRo idue _ che fuor deimondo figran marifcalcbi Et quando inanzi anoi intrato fue che Iiócchi fuoi miei fi fero allui feguaci come lamente aleparole Tue Paruermi rami grauidi et uiuaci dunaltro pomo nonmolto lontani pcreifcr pur allóra uolto inlaci Vidi gente fotteffo alzar Iemani et gridar nonio ebeuerfo Iefronde quafi bramofi fantolini et uani Cbepregano elpregato nonrifponde rmperfar elfcr lauoglia bene acuta tiene altolor difio et noi nafeonde Poi fiparti ficome ricreduta et noi uenimo aigrande arbore adeifo ^ chetanti priegbi et lagrime rifiuta TrapafTate oltre fanza farui preffo legno e più fu chefu morfo daeua et quella pianta tileuo daeifo