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Non dimandai che ai per quel chel Face chi guarda pur conlocchio che no uede quando di (animato ileorpo giace Ma dimanda perdarti forza al piede cofi frugar conuien fi^pigri lenti adufar lor uigilia quando riede N ' ~ Et ecco apoebo apoebo un Fummo farli uerFo dmoi come lanotte obFcuro ne daquel era loco dacar-farTi Queflo ne tolre lioccbi et laere puro CANTO-X V l Oue Trada del fopra detto terzo girone et dela detta colpa del ira • Et qui /VUrcbo lombardo Folue uno dubbio alautore *.* FVio d in Ferno et dinotte priuata dogni pianeto Totto pouer cielo quantelfer può dinuuol tenebrata Non Fe aluifo mio fi grotto uelo come quel Fummo cbiui cicoperre ne aFcntir dico Fi afpro pelo Che loccbio (lare aperto noi fofferfe onde laFcorta mia faputaet Fida mifaccofto et lomero mofferfe Sicome cieco ua dietro aI ua guida pernon fmarrirFi opernondar dicozzo incofa chel moleftì ouero ancida oi andauam per lo ue! pero attenti oltre quanto potean lioccbi allungarli contra iraeci Te rotini et lucenti