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COMMENTI. 191


la confusione occorsa nelle parole sovraccitate. Se non che il Cod. di Grenoble, dopo «dividere,» aggiugne: «et aliquid de quo postea, etc.;» ma il secondo «aliquid» e «quod postea» mancano in quello del Trivulzio. Il che mi bisognava accennare, perchè se ne argomenti quanto al presente riesca dubbia la sentenza che vuolsi ravvisare in un costrutto sì diverso, formato e riformato a capriccio. Ben ne potremo dedurre il vero, qualvolta si voglia riflettere che l’Autore, accingendosi a trattare del numero de’ versi e delle sillabe nella Stanza, n’avverte che toccherà prima di alcune cose in rispetto a tutta la Stanza, e poi in rispetto alle parti, in cui la Stanza è divisa: Vulg. El., ii, 9. Laonde siamo costretti di sostituire «videre» a «dividere» e riordinare il costrutto in questa semplice forma: «Et aliquid videre (oportet) secundum partes ejus (Stantiæ); quod postea videbimus.» Ho qui disgiunto anch’io il Capitolo xiv dal xiii, che ne’ Codici Grenoblense e Trivulziano sono bensì confusi in uno, ma che il Cod. Vaticano distingue con proprio cominciamento.

12. Contemptive, anzichè «contentive,» mi piace di scrivere, attenendomi strettamente a ciò che si è avvertito altrove: Vulg. El., i, 7.

Dante crede che siano da trattarsi più largamente quelle cose, che stanno come dal lato destro o favorevole, quali sarebbero se indirizzate a persuasione, a congratulazione e a lode: dovecchè afferma convenirsi più breve trattazione, qualora le cose si riferissero a dissuasione, a ironia e a dispregio, quasi fossero tali che meritino d’esser ricacciate e poste dal sinistro lato. Or ciò non deve uscir di mente a chiunque voglia di più in più comprendere certe immagini, onde il nostro Poeta ci ajuta per giugnere a vedere le più mirabili e notevoli cose, ch’egli ne offre descritte nel suo misterioso Volume. Ed a questo punto termina quel tanto, che ci rimane del Trattato De Vulgari Eloquentia, il quale se dovesse comporsi di quattro Libri o più, non accade il disputarne. Nè anche mi trattengo ad agitare quistioni, donde non vi sarebbe modo di trarsi fuori delle sterili congetture, da cui rifuggo possibilmente. Ognuno abbondi nel senso suo, purchè resti intera e sicura e rispettata la pa-