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COMMENTI. | 185 |
rano la Sirima o Coda, essendo di otto versi, sei endecasillabi e due settenarj; laddove la Sirima è di soli sette versi, cinque endecasillabi e due settenarj. Per contrario nella Canzone: «Donna pietosa e di novella etade,» la Base o i Piedi della Stanza risultano di sei versi endecasillabi tutti, e la Sirima ha di più due settenarj, riuscendo così per numero di versi e di sillabe superiore alla Base. Cfr. La Vita Nuova e il Canzoniere di Dante Allighieri ridotti a miglior lezione e commentati, ec. Le Monnier, Firenze, 1868.
43. Nos e contrario regulatis Poetis Pedes accipimus, etc. Contrariamente a quello che si fa dai Poeti regolari o Latini, i cui versi compongonsi di Piedi, noi diciamo che il Piede consta di versi, cosa che apparisce ad evidenza. Sopra che torna ora opportuno di fermarci a considerare come il dottissimo Böhmer, dopo aver ridotte a venti le Canzoni di Dante, le sole autentiche, ne abbia studiato colla maggior diligenza la composizione della Stanza e del Commiato secondo la dottrina del Poeta, deducendone per ciascuna Canzone una formola a rappresentare la costruttura della Stanza rispettiva. Questa precisa formola il prof. D’Ovidio, avendola ben ritratta dalla Dissertazione del critico Alemanno, mi reco a debito di riportarla con le espresse parole: — La Stanza è sempre divisibile in due parti, delle quali la prima può esser divisibile o indivisibile, e la seconda egualmente. Quando la prima parte della Stanza è indivisibile, la si dice Fronte; quando la è divisibile, le sue parti diconsi Piedi: così la seconda parte, se è indivisibile dicesi Coda (Syrma); se divisibile, le sue parti diconsi Versus, Volte. Ora di ogni stanza si fa questo: si contano prima il numero de’ versi componenti la prima parte; poi quelli componenti la seconda; poi il numero delle sillabe componenti la prima e quelle componenti la seconda; da ultimo ciascun verso si rappresenta con una lettera majuscola, se endecasillabo; minuscola, se settenario, avendo cura di rappresentare con la medesima lettera i versi rimanti. Laonde, se per caso si tratta di due endecasillabi rimanti, si porrà, mettiamo, AA; se di due settenarj, aa; se di un endecasillabo e d’un settenario, Aa. Prendiamo, ad esempio, la Canzone del § xxiii