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184 DE VULGARI ELOQUENTIA.


sus,» che significa una data parte della Stanza, e consta d’un certo numero di versi, dovrà rendersi con altra voce differente da Versi. Il Trissino infatti nella sua Poetica disse che, per fuggire la equivocazione, invece di Verso avrebbe usato la voce Volte.

Se non che il caso su rammentato, che è quando la Fronte della Stanza eccede le Volte o può eccederle sì nelle sillabe e sì ne’ versi, vien pur ad accennarsi più sotto: dici potest, Frontem, in his duobus (scilicet syllabis et carminibus) posse superare Versus:» lin. 23. Oltre a ciò vuolsi por mente, che poi non si tocca punto, che la Fronte possa superar la Volta per numero di sillabe ed esserne superata per quello de’ versi, benchè l’Autore affermi d’averlo preaccennato: «quemadmodum diximus, Frontem posse superare carminibus et syllabis superari, et e contrario:» lin. 33. Ond’è, che a buona ragione il Böhmer conchiuse che al luogo citato sia da doversi leggere: «quandoque Frons Versus excedit in syllabis et non in carminibus, vel excedere potest.» E quindi per opposto si ridice susseguentemente: «quandoque (Frons) in carminibus et syllabis superari potest:» lin. 11. Forse un po’ troppo minute si parranno simili ricerche, eppure non si vogliono trascurare da chiunque ami di farsi un giusto concetto dell’Arte, secondo cui Dante non pur s’avvisò che dovessero comporsi le Canzoni, ma si è ben’anco studiosamente ingegnato di comporne alcuna egli stesso, quasi ad offrircela in esempio.

11. Quandoque (Frons) in carminibus excedere (potest Versus, le Volte) et in syllabis superari, ut si Frons esset pentametra (di cinque versi) et quilibet Versus dimeter (e ciascuna delle Volte fosse di due versi), ovvero se i versi della Fronte fossero eptasillabi, e quelli della Volta endecasillabi: «et metra Frontis eptasyllaba et Versus endecasyllaba essent.» Perciò qui ad «et» precedente a «metra» conviene si sostituisca «aut,» onde si determina l’assegnata distinzione.

27. Quandoque vero Pedes Caudam superant carminibus et syllabis. Dante ciò ha dimostrato nella sua Canzone: «Amor che muovi tua virtù dal Cielo,» dove i due Piedi che, secondo il Trissino, costituiscono la Base della Stanza, supe-