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182 | DE VULGARI ELOQUENTIA. |
12. Omnis Stantia ad quandam odam recipiendam armonizata est. Sebbene ogni Stanza debba riuscire armonizzata siffattamente da ricevere un certo canto, pure non lo ricevono tutte a un modo, giacchè in queste può durare continuo e in quelle soggiacer ad alcuna deduzione, onde si vòlta dall’uno in altro canto. Or questa divisione l’Autore ne accenna di essere solito a chiamarla Volta, quand’ei parla col Volgo, che è a dire nella Favella Volgare. In cambio di «dieresi,» come pure di «dieresim» (lin. 46), il Böhmer stima opportuno di dover rimettere «diesi» e «diesim,» riscontrandosi tal vocabolo nelle Etimologie di Isidoro, libro assai familiare al nostro Poeta: «Diesis est spatium quoddam et deductiones modulandi atque vergentes de uno in alterum sonum:» Ety., ii, 19. E per fermo qui non si tratta di dieresi o divisioni, ma piottosto di diesi, essendo che nella Stanza della Canzone, dove si ripetono le stesse rime, se ne muta l’ordine od accresce il tono; l’una voce va e viene, senza che ivi si faccia alcuna divisione. Siccome poi il discorso or si restringe al canto proprio della Stanza, e determina a tutta prima in che modo l’un suono si deduca dall’altro, ben era che i termini più convenienti si derivassero dalla Musica, che da Isidoro si definisce appunto: «Peritia modulationis sono cantuque consistens.» Laonde mi persuado che nel luogo su citato «diesi» e «diesim» sieno da tenersi per i genuini vocaboli, quali d’altra parte ne’ Codici si possono ritrovar precisi e costanti. Vero è, che in appresso, anzi in questo medesimo Capitolo, ritorna più volte la voce «dieresis,» e pur sempre adoperata a significare la divisione del canto, intorno alla quale si ragiona di proposito e diffusamente a suo luogo: lin. 37.
28. Si repetitio fiat post dieresim, tunc dicimus, Stantiam habere Versus (Volte). A viemeglio intendere che cosa siano Fronte, Piede, Sirima, Volta, e altrettali vocaboli qui occorrenti, li riferirò anch’io così come nella sua Poetica ci furono spiegati dal Trissino: — La Stanza divisa delle Canzoni, la quale sopra tutte le altre è usatissima, si compone di due parti. La prima delle quali, cioè quella che è dalla divisione in su, può essere o semplice o repetita; e se sarà semplice, sarà d’uno