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150 | DE VULGARI ELOQUENTIA. |
consentono; ma nondimeno io mi son conformato alla Volgata, perchè più sotto (alla lin. 12) ricorre «decorari» in quella medesima significazione.
3. Sicut totum ostium Cardinem sequitur. Veramente per Cardine deve intendersi quello Strumento di ferro o d’altro metallo, in forma d’arpione o di pernio, sul quale si sostengono e girano le imposte degli usci, delle finestre, e simili. E stando a questa defmizione della Crusca, si può ben interpretare quel testo di Dante: E quando fûr ne’ cardini distorti Gli spigoli di quella regge sacra, ec.: Purg., ix, 133. Ma, per contrario, al luogo presente Cardine vien a dinotare quell’Arpioncello di ferro o di altro metallo, il quale, mediante una bandella, sta attaccato ad un uscio o all’imposta d’una finestra, e insieme coll’uscio o colla imposta si rivolge in un anello di ferro, pur affissato con una bandella agli stipiti della porta o della finestra. E pressochè in questo senso è usata la voce Cardine da Scipione Maffei nella sua Verona Illustrata: «In essi (buchi rotondi) si rivolsero due partite di uscio, cioè due legni o pezzi di metallo rotondi, ch’entravano sotto e sopra ne’ buchi, e giravano:» lib. v, pag. 237. Or quindi si capisce perchè Dante, paragonando al Cardine di un uscio il Volgare Illustre, potesse dire che al modo e intorno di questo voltansi e rivoltansi i Volgari municipali, non altrimenti che l’uscio d’una porta si rivolge interiormente o al di fuori, secondo il girare del Cardine dell’uscio stesso. Con ciò quegli volle raffermarne, che il Volgare sì eletto ha da essere norma giudicativa a ripulire e regolare tutti gli altri solo proprj di ciascun nostro Municipio, tanto che questi debbano riguardarsi più o meno prossimi alla perfezione, come più o meno tengon dietro e si conformano a quel fermo e singolarissimo esemplare. Se non che una Lingua, ridotta a tanta eccellenza, e perciò assai ristretta, potrà bensì, come l’ottimo nel suo genere, servire di Criterio dell’idioma proprio del nostro Paese; ma è pur sempre e solo una parte di esso Idioma, nè mai di tale sorta, che s’avesse a crederla, giusta il parere del Fraticelli, «accomodata a tutte le Genti d’Italia, e qual organo generale della manifestazione dei pensieri de-