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COMMENTI. 133


dai contadini d’Arezzo in significazione di testè, ora, adesso. Così la rustica voce cadrebbe allegata al proposito. Or poniam pure tutte queste mende o deformità, anco giusta la rigida misura voluta dal Poeta, certamente non potremo dedurne, se non che nel Toscano (per abbracciar in uno que’ tanto consimili Dialetti) v’ha de’ vocaboli non punto illustri, e disconvenevoli percio allo Stile tragico o superiore. Non è per altro a dire che essi offendano l’indole e il pregio del Volgare, cui appartengono, quando possono ben tornar all’uopo di altri lavori nello Stile umile o mediocre, e indi servire al Volgare medesimo per dimostrarsi sempre meglio accomodato alle molte e differenti forme, di che s’arricchisce una Letteratura. Tant’è, che nella sua Commedia formata in guisa da potersi appunto riguardare per un Poema di Stile mediocre, che non di rado s’abbassa al più umile od elegiaco, siccome talora può sollevarsi allo Stile tragico, l’assennato Autore adoperò liberamente introcque, manicare, mamma e babbo e altrettali parole, quando invece gli parve di dover astenersene costante nel magistero delle Canzoni: Vulg. El., ii, 12.

24. De Perusio, Urbe Veteri, etc. Se si consideri un poco a fondo, questo periodo non s’accomoda per nulla al luogo presente, ed anzi devia il discorso fuori del proposito. Forse che doveva perciò allogarsi in sulla fine del Capitolo: ma io, sempre temendo di me stesso, non seppi risolvermi a tanto.

26. Quamquam fere omnes Tusci in suo turpiloquio sint obtusi, nonnullos Vulgaris excellentiam cognovisse sensimus. Di che risulta chiaramente che il biasimo, qui recato dal Poeta a quasi tutti i Toscani per esser mal accorti, se non insensati nel loro turpiloquio, vien a ferire segnatamente quegli Scrittori, che senza veruna discrezione ciechi usavano del proprio Volgare. Il quale non deve per questo esser posto in dispregio, dacchè v’ebber anco di tali Poeti, che mostrarono di conosceme e farne prevalere la parte eccellente. Rimproverinsi pure gli Artefici, ma si rispetti la materia e lo strumento apparecchiato all’Arte: essendovi alquanti, e non pochi, che per iscusarsi del non dire o del dire male, accusano e incolpano la materia, cioè lo Volgare proprio.... Ma chi vuol