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124 | DE VULGARI ELOQUENTIA. |
15. Non eroico more, sed plebeo, sequuntur superbiam. Notabile è questo detto, che giova in singolar modo a chiarirci l’anima sdegnosa del Poeta, cui, se apparve giustamente da ammirarsi l’altero Sordello, si mostrò ben degno di spregio il bestiale Vanni Fucci, vilissimamente superbo: Inf., xxiv, 126; Purg., vi, 76.
18. Rectitudinem suæ (eorum) formæ. Sebbene l’Allighieri, anco Volgarmente, nomini forma l’Anima, che è difatti forma del nostro corpo (Inf., xxvii, 72), tuttavia giudico, se non erroneo, assai equivoco il tradurre le suindicate parole, secondo che fece il Trissino: la drittezza della sua forma, anzichè la rettitudine della loro anima. Di Federico secondo, buon Logico e Cherico grande (Conv., iv, 1), nel Poema se ne fa varia menzione (Inf., x, 119; xii, 59; xxiii, 65), e quivi eziandio si ricorda Manfredi, ma con assai più benevolo risguardo: Purg., xiii, 112.
19. Humana secuti sunt, brutalia dedignantes. Il che ne richiama a quella sentenza, non dimenticabile da ogni anima onesta: Considerate la vostra semenza, Fatti non foste a viver come bruti, Ma per seguir virtute e conoscenza: Inf., xxvi, 118. Chi a questi riservati segni non discerne la sicura mano di Dante, non la saprebbe distinguere prontamente mai.
22. Quicquid excellentes Latinorum enitebantur, primitus in tantorum Coronatorum aula prodibat. Adunque si rende palese, che l’Allighieri, nel raffermare il primato del Volgare siciliano, attese specialmente all’uso che del Volgare facevasi nella Corte di Federico dai primi o più eccellenti, non solo fra i Poeti di Sicilia, ma sì d’Italia tutta. Laonde non si può negar ai Siciliani d’essere stati i primi a scrivere il nostro Volgare, e che quindi da essi abbia preso suo principio l’Italica Letteratura. Non però è a dire che dal loro siasi originato quel Volgare che, esercitando una consentita signoria negli scritti d’ogni gente del Paese dove il Sì suona, acquistò il diritto d’essere e chiamarsi Italiano. E quindi sta ferma la sentenza che l’Allighieri ne conchiude: «Quia regale solium erat Sicilia, factum est, ut quicquid prædecessores nostri Vulga-