Lo duca disse: «Or convien che si torca
la nostra via un poco insino a quella 30bestia malvagia che colá si corca»;
però scendemmo a la destra mammella,
e dieci passi femmo in su lo stremo, 33per ben cessar la rena e la fiammella.
E quando noi a lei venuti semo,
poco piú oltre veggio in su la rena 36gente seder propinqua al luogo scemo.
Quivi ’l maestro: «Acciò che tutta piena
esperienza d’esto giron porti,» 39mi disse «va, e vedi la lor mena.
Li tuoi ragionamenti sian lá corti:
mentre che torni, parlerò con questa, 42che ne conceda i suoi omeri forti».
Cosí ancor su per la strema testa
di quel settimo cerchio tutto solo 45andai, dove sedea la gente mesta.
Per li occhi fuora scoppiava lor duolo;
di qua, di lá soccorríen con le mani, 48quando a’ vapori, e quando al caldo suolo:
non altrimenti fan di state i cani
or col ceffo, or col piè, quando son morsi 51o da pulci o da mosche o da tafani.
Poi che nel viso a certi li occhi pòrsi,
ne’ quali il doloroso foco casca, 54non ne conobbi alcun; ma io m’accorsi
che dal collo a ciascun pendea una tasca
ch’avea certo colore e certo segno, 57e quindi par che ’l loro occhio si pasca.
E com’io riguardando tra lor vegno,
in una borsa gialla vidi azzurro 60che d’un leone avea faccia e contegno.
Poi, procedendo di mio sguardo il curro,
vidine un’altra come sangue rossa, 63mostrare un’oca bianca piú che burro.