La prima vita del ciglio e la quinta
ti fa maravigliar, perché ne vedi 102la region de li angeli dipinta.
De’ corpi suoi non uscir, come credi,
gentili, ma cristiani, in ferma fede, 105quel de’ passuri e quel de’ passi piedi.
Ché l’una de lo ’nferno, u’ non si riede
giá mai a buon voler, tornò a l’ossa; 108e ciò di viva spene fu mercede:
di viva spene, che mise la possa
ne’ prieghi fatti a Dio per suscitarla, 111sí che potesse sua voglia esser mossa.
L’anima gloriosa onde si parla,
tornata ne la carne, in che fu poco, 114credette in lui che poteva aiutarla;
e credendo, s’accese in tanto foco
di vero amor, ch’a la morte seconda 117fu degna di venire a questo gioco.
L’altra, per grazia che da sí profonda
fontana stilla, che mai creatura 120non pinse l’occhio infino a la prima onda,
tutto suo amor lá giú pose a drittura;
per che, di grazia in grazia, Dio li aperse 123l’occhio a la nostra redenzion futura:
ond’ei credette in quella, e non sofferse
da indi il puzzo piú del paganesmo; 126e riprendíene le genti perverse.
Quelle tre donne lí fur per battesmo
che tu vedesti da la destra rota, 129dinanzi al battezzar piú d’un millesmo.
O predestinazion, quanto remota
è la radice tua da quelli aspetti 132che la prima cagion non veggion tota!
E voi, mortali, tenetevi stretti
a giudicar; ché noi, che Dio vedemo, 135non conosciamo ancor tutti li eletti;